“Etsi Deus non daretur” (anche se Dio non fosse dato), espressione del giurista e filosofo olandese Ugo Grozio (latinizzazione di Huig de Groot) che ben riassume la faticosa, e grondante di sangue, ricerca della “laicità” a cui l’Europa cominciò ad approdare dopo le guerre di religione.
Troppa cultura a Palermo
Dunque, a sorpresa, ma forse non troppo, Palermo è stata proclamata la capitale italiana della cultura 2018. Sorvoliamo su quanto di ossimorico, di contraddittorio, di stridente, possiamo oggi riscontrare nell’accostamento delle parole “Palermo” e “capitale”, almeno in una fase storica, remota e tuttora in corso, di declino e di marginalizzazione.
Negli spazi liberati della città di Napoli
Arrivando a Napoli da Genova si sente una sorta di continuità. Sarà il mare, i vicoli scuri, le stradine in salita o quella mescolanza umana fonte di contraddizioni che è tipica di questi grandi centri storici, porti di mare.
Agricoltura, pesticidi ed epigenetica
Il dottor Gustavo Mazzi ha 61 anni, vive e lavora a Pordenone come dirigente medico presso un’azienda ospedaliera. È anche un medico dell’Isde, associazione di medici per l’ambiente (International society of doctors for the enviroment)
Breve manuale di attorialità politica
C’è un passaggio memorabile del Riccardo III in cui William Shakespeare fa tratteggiare al protagonista un paradigma del politico moderno: “Sei capace di tremare e cambiar colore, rimanere senza fiato nel mezzo d’una parola e poi ricominciare e di nuovo interromperti, come se fossi uscito di senno?…”
Holiday, il giorno che è santo
Il testo che presentiamo si riferisce a quella fase dell’attività che Grotowski sviluppò tra il 1970 e il 1978, comunemente nota come “parateatro”, o “teatro della partecipazione”, secondo una sua definizione degli anni novanta.
A teatro, la rivolta dei bigotti
A teatro lo scandalo ha una storia lunga: dall’antica Grecia in poi, ha creato scontri furibondi. Luogo privilegiato del consenso, il teatro ha saputo covare allo stesso tempo sacche di dissenso, di protesta.
Giovani e lavoro, una situazione intollerabile
La situazione dei giovani (in senso lato, fino ai 35) in Italia è pessima per quel che riguarda il lavoro. “Gli asini” potrebbero prendere le considerazioni pubblicate sul n. 26 della vecchia serie (aprile–maggio 2015) e ripubblicarle integralmente sul numero 1 della nuova serie, cambiando solo i riferimenti statistici
Ripartire dal mutualismo
Lavoro: la situazione la conosciamo. Pagine e pagine di analisi sono state scritte e per chi vuole approfondire non c’è che da leggere. Molti di noi lo sanno per esperienza personale, diretta. Il neoliberismo sta stravincendo
Raccontare in film le nuove contraddizioni
Mi chiamo Hleb Papou. Sono nato in Bielorussia da genitori bielorussi nel 1991 e lì ho vissuto fino al 2003. A undici anni mi sono trasferito in Italia, a Lecco in Lombardia, con mia madre. Da allora vivo qui. Non mi sento di seconda generazione, sono bielorusso naturalizzato italiano.
Ricordo di Giulio Angioni
“Negli ultimi anni Giulio Angioni aveva pensato e scritto di una “scuola antropologica sarda” nata da un nucleo cagliaritano formato da maestri non sardi, Ernesto De Martino e Alberto Cirese, chiamati da Giovanni Lilliu, il grande archeologo scopritore della reggia nuragica di Barumini, a insegnare a Cagliari dentro un progetto di apertura della cultura sarda.
Ricordo di Tzvetan Todorov
Quando andavo all’università, i professori ci facevano leggere i critici strutturalisti degli anni sessanta e settanta, affinché acquisissimo un metodo oggettivo e scientifico per “analizzare” (non: spiegare) i “testi” (non: libri). Questi critici avevano i nomi di Genette, Greimas, Jakobson, Corti, Segre eccetera.
Al bivio, quale cultura?
Crossroads. Il fatto che si sia entrati nell’era 2.0 del web – una fantascienza soltanto vent’anni fa, ma una fantascienza che abbiamo metabolizzato e già un po’ annoia – non cambia i termini della questione, in sostanza.
Un grande libro di Giuseppe Montesano
Per intere generazioni di lettori, le enciclopedie o le storie universali della letteratura sono state il succedaneo glorioso di un’esperienza mistica. Finalmente, qui, niente più ordini di appartenenza nazionale, né labili, imprecisi distretti cronologici.
Le minoranze del mondo viste da Gerard Russel
La commessa del supermercato parla con un cliente in una lingua incomprensibile. Suona come l’ebraico. Sembra arabo. Ma non è né l’uno né l’altro. Non è neanche la parlata criptica di una setta segreta. Quella lingua è aramaico.
Educazione mafiosa ed educazione “normale”
Da circa un secolo e mezzo quelle mafiose sono tra le rare famiglie rimaste costanti nell’educare in proprio i figli e le figlie. Alla scuola li mandano esclusivamente per istruirsi. Educare alla mafia è una pedagogia coniata sperimentata e trasmessa da loro
A Lavagna un ragazzo si è ucciso
Sulla morte suicida di un ragazzino scoperto a fumare e possedere erba dalle forze dell’ordine ci sarebbe da dire tutto e il contrario di tutto. Ci sarebbe da parlare ancora della legalizzazione dell’uso delle droghe leggere, dell’ipocrisia di una società che da un lato tollera chi va in televisione a raccontare di aver fumato erba nella propria vita e dall’altro punisce con il marchio infame del reato il possesso e lo spaccio.
Da Atene, la lunga attesa dei migranti
Il tabellone è ancora là. Indica i voli nazionali, lettere e numeri alla rinfusa, ma si riesce ancora bene a leggere un “Santorini” che non partirà mai più. Elliniko Camp, ad Atene, è una promessa mancata. Per la Grecia, per l’Europa, per migliaia di vite sospese.
La poesia: Nessuna arte
Ben Lerner (1979 Topeka, Kansas) si è affermato sulla scena letteraria statunitense e internazionale con tre libri di poesia: The Lichtenberg Figures, Angle of Yaw e Mean Free Path, tutti pubblicati dalla Copper Canyon Press nel 2004, 2006 e 2010, che gli sono valsi numerosi riconoscimenti tra cui il Preis der Stadt Münster für Internationale Poesie (2011, primo vincitore statunitense).
Dal Cairo, come si combatte il regime
Ricordo molto bene il giorno in cui venni a sapere che Giulio Regeni, uno studente dell’Università di Cambridge, era scomparso a Il Cairo. Era il 31 gennaio, ed erano trascorsi sei giorni dall’anniversario della rivoluzione egiziana.