Descrizione
pessimismo della ragione, ottimismo della volontà
Il “titolo” di questo numero è una ben nota affermazione di Gramsci, attuale come sempre, e forse più che mai… È sul fronte del pessimismo che si muovono purtroppo gli articoli di Isaia Sales sul riciclaggio bancario del denaro mafioso (un breve saggio che fa chiarezza, che aiuta a capire), di Rinaldo Gianola sulla politica economica governativa, di Alberto Rocchi sul nostro sistema fiscale e le sue ingiustizie evidenti. Andrea Toma analizza i dati che riguardano l’università, Dario Antiseri e Flavio Felice esaminano i pro e i contro del ritorno dei cattolici a far politica, Piergiorgio Giacchè scrive da Perugia del disastro elettorale umbro, la fine di una sinistra da tempo in cancrena. Curato e introdotto da Mauro Boarelli, ci siamo proposti di analizzare una nostra regione poco studiata (altre seguiranno) da più punti di vista: quello di un economista sociologo, Carlo Carboni; della redazione di un’ottima rivista regionale, “Malamente”, che, da Senigallia, fa ancora a suo modo politica; di Silvia Ballestra, scrittrice fermana di talento, sul dopo-terremoto; del critico letterario Massimo Raffaeli sul massimo scrittore marchigiano dei tempi recenti, Paolo Volponi, e di Giulia Corsalini sul massimo poeta e filosofo della nostra modernità, Giacomo Leopardi, sempre attuale. Uscendo da una penisola fiacca di identità e di proposte, Iacopo Scaramuzzi ci narra il Sinodo sull’Amazzonia voluto da Francesco, su cui ragiona anche un nuovo collaboratore, il basco Gorka Larrabeiti. Alessandro Triulzi ci presenta il leader etiope Abiy Ahmed, Nobel per la pace di quest’anno. Domenico Chirico ci dice cosa c’è dietro l’attacco turco al mondo dei curdi, nel Nordest della Siria. Spostandoci a occidente, Alberto Pedrielli analizza il voto canadese e ci fa capire meglio quel grande paese; Livia Apa affronta il Portogallo attraverso le sue recenti elezioni e Jordi Borja la Spagna, nel conflitto tra Stato e Catalogna, e dalla parte della Catalogna. Maria Chiara Franceschelli ci offre infine un quadro prezioso delle proteste ecologisti in Russia, dall’Artico agli Urali. Torniamo in Italia con la risposta di Ernesto Galli della Loggia alla recensione di Giacchè, apparsa nello scorso numero, al suo saggio sulla scuola italiana e la sua crisi, con il provocatorio intervento di un ottimo insegnante, Livio Marchese, sui pericoli di alienazione di un’intera generazione di ragazzini, a partire da quelli con cui ha quotidianamente a che fare nella scuola in cui lavora. Il suo pessimismo non è condiviso da alcuni “ottimisti della volontà”, forse più del giusto, tra i nostri collaboratori. Qualcosa si muove tra gli insegnanti, ci dice Gabriele Vitello a partire da un grande convegno sulla valutazione, ed è ancora lui ad aver chiesto ad Alberto Delpero un’opinione sull’incompetenza dei dirigenti scolastici, sancita da leggi e burocrazia e, con Mimmo Perrotta, a Cristina Laffi di raccontare le scuole Steiner-Waldorf in occasione del centenario della loro fondazione, mentre Sara Honegger ha ascoltato Sabrina Ricci sui problemi di un asilo nido esemplare. Scendendo nella capitale e uscendo dalla scuola, Giorgio Laurenti ha intervistato Amedeo Ciaccheri sulla possibile vitalità sociale che il sistema dei municipi locali può offrire in una città come Roma. Roberta Mazzanti racconta l’esperienza di Monica Sarsini in un carcere femminile in Toscana. Per la sezione in cui si parla di cultura e di arte proponiamo stavolta alcune poesie di un grande del Novecento, lo svizzero Robert Walser da noi amatissimo; Anna Chiarloni ha intervistato per noi Ingo Schulze, un grande scrittore tedesco contemporaneo, venuto dalla Ddr e che la Ddr racconta; Piero Salabè commenta la figura e l’opera del Nobel per la letteratura (meritatissimo) di quest’anno, Peter Handke; Oreste Pivetta, in occasione di una grande mostra che gli è dedicata a Roma, fa l’elogio di Altan, che ben più che un fumettista è un grande narratore e interprete della nostra stupida Italia; Paolo Bertinetti ha letto l’ultima spy story di John le Carré, decisamente anti-Brexit; Paolo Mereghetti ha visto l’ultimo film di Scorsese, e ne condividiamo l’apprezzamento, mentre Alessio Trabacchini è rimasto perplesso davanti a Joker. Siamo molto lieti di pubblicare le poesie siciliane di Enzo Mancuso e quelle lucane di Domenico Brancale. Siamo molto tristi di dover ricordare la scomparsa di un urbanista di valore, Giancarlo Paba, per la penna di Camilla Perrone, e proponendo un suo testo esemplare. Per finire, e per pubblicizzare una nostra pubblicazione (La schiavitù è uno stato di guerra) contenente scritti di e su John Brown, proponiamo una breve e splendida difesa di quel grande scritta da H.D. Thoreau prima che Brown venisse “giustiziato”. Le illustrazioni di questo numero sono, ovviamente, di disegnatori marchigiani: (Alessandrini, Catani, Gelli, Marie Cécile, Neri, Andre The Spider, Pucci, Tommy Gun).