Descrizione
essere minoranze non è essere pazzi
È stato George Orwell a dire la frase con cui apriamo questo numero della rivista, il primo del 2020, un anno subito funestato da venti di guerra. Per “In casa”, ecco una bella intervista con Telmo Pievani scienziato e divulgatore, a cura di Mimmo Perrotta, sui disastri ambientali e le prospettive di vita sulla terra dopo la scomparsa dell’uomo. (E quali sono i temi più urgenti sui quali la nostra attenzione è obbligata oggi a confrontarsi? Ecologia, comunicazione, disobbedienza.) Fulvia Antonelli ha visto in azione le “sardine” e ne descrive pregi e difetti; Fulvio Colucci non vede soluzioni per una crisi economica e ambientale tra le più radicali, quella di Taranto. E per il domani valgono sempre le idee su cui ha riflettuto la nostra amica Anna Bravo, recentemente scomparsa. Ancora “In casa”, un dossier necessario su una regione le cui sorti ci riguardano tutti, il Veneto, con riflessioni ad ampio raggio di Gianfranco Bettin e Paolo Lanaro, di Vezio De Lucia sul Mose (un testo già apparso su “Left”) e di Nicola De Cilia che investiga sulla zona del prosecco, orgoglio del Veneto alcolico (e dell’Unesco). In “Pianeta” Gli asini insistono sulla guerra che incombe, così vicina a noi e dentro un mondo vieppiù feroce a partire anche dalla ferocia statunitense. Lucia Capuzzi ci introduce al groviglio di politiche e violenze che sta travolgendo l’America latina, Paola Caridi a cosa resta delle primavere arabe, e all’attualità dei loro dilemmi, mentre Emanuele Murgolo, un nuovo e benvenuto collaboratore, ci ricorda la persistenza del razzismo in Usa, connesso all’ingiustizia ambientale. Ancora Perrotta ha curato un ampio dossier sulla condizione contadina nel mondo, con testi di Nora McKeon su La Via Campesina, di Federico Pacheco sindacalista andaluso incontrato da Martina Lo Cascio, di Adriano Prosperi intervistato da Mauro Boarelli sulla storia dei contadini dell’Ottocento italiano, di Mohamed Bouchelkha sull’agricoltura in Marocco, di Valeria Piro e Devi Sacchetto sui sistemi di allevamento animale e “la carne che mangiamo”. Chiude Perrotta mettendo a confronto i contadini del Sud raccontati a suo tempo da Rocco Scotellaro coi contadini di oggi, a partire dalle opere di Rocco riproposte da Mondadori. Per “Educazione e intervento sociale” Rodolfo Sacchettini ha intervistato Luciano Mecacci, autore del più bel libro italiano degli ultimi mesi, sui bespryzornie, i bambini randagi della Russia negli anni della rivoluzione, delle grandi carestie, della repressione staliniana. Andrea Bagni inizia a collaborare con noi offrendoci le sue riflessioni sulla meritocrazia nel mondo della scuola, a partire dal saggio di Mauro Boarelli. E in molti si ragiona sull’“età ingrata”, la pubertà che oggi le vestali del capitale chiamano pre-adolescenza: Federica Lucchesini partendo dal mondo della scuola, Nicola Galli Laforest dai romanzi che la raccontano, Karlessi spiegandoci le basi di una “pedagogia hacker”, mentre Giorgio Morbello replica, con relativo ottimismo, alle sconsolate riflessioni di Livio Marchese del precedente numero di “Gli asini” sulla mutazione nelle ultime generazioni. Agnese Doria illustra infine un modo nuovo di collegare la scuola e il teatro. Per “Poco di buono”, una poesia inedita scritta da Elsa Morante in morte di Pasolini ritrovata da Giuliana Zagra, catalogatrice del fondo Morante alla Biblioteca Nazionale, e un’anticipazione dal nuovo romanzo di Marisa Bulgheroni, amata collaboratrice di tante riviste di ieri, e oggi di “Gli asini”. Infine, due acute recensioni di Ginevra Bompiani sull’ultimo Amitav Ghosh e di Mita Masci sull’ultimo Yan Lianke. I disegni vengono da Sniff, un bel libro della Coconino inventato da Fulvio Risuleo e da Antonio Pronostico.