Sembra una considerazione talmente trasversale da suonare pleonastica, ma se un lettore di fumetto che chiameremo per comodità Giorgio si risvegliasse d’improvviso catapultato dagli anni Novanta al giorno d’oggi si troverebbe in un mondo irriconoscibile al limite dell’incomprensibilità. Vista attraverso la lente d’ingrandimento di un presente che tutto schiaccia magari non fa particolare effetto, perché […]
Qualche libro a fumetti che dovrebbe venir tradotto in italiano, e perché non succede
La misura di quanto si è amato un libro è la voglia di farlo leggere ad altre persone. A chi i libri li traduce, può capitare di estendere questo impulso al mondo intero: ogni persona che traduce ha in testa una lista di titoli che tutti e tutte dovrebbero leggere assolutamente
Luoghi, storie e corpi nel nuovo fumetto
Il mercato editoriale del fumetto negli ultimi anni fiorisce di proposte di nuovi autori.
Le strade e il ruolo delle case editrici sembrano in continuo mutamento, e la crisi che André Schiffrin già descriveva a fine anni Novanta nel suo saggio Editoria senza editori si è certamente acutizzata
I fumetti non si leggono, si guardano
Il rompicapo del fumetto non è mai stato di facile soluzione, o forse una soluzione proprio non c’è. Dico rompicapo perché, come spesso viene detto e ripetuto, il fumetto è un linguaggio sfuggente, non facile da definire o circoscrivere, data la sua natura ibrida, a cavallo tra spazio e tempo, tra istante e sequenza, tra parole e immagini, tra icone e simboli.
Bilbolbul, ovvero cosa è successo in questi venti anni
Cogliamo l’occasione, come altre volte è successo in questa rivista, della presenza a Bologna di Bilbolbul per riflettere anche su queste pagine sullo stato di salute del fumetto oggi