Descrizione
“Ogni muro è una porta”: il motto di questo numero, frase di Ralph Waldo Emerson ripresa da Albert Camus nel discorso in occasione del conferimento del premio Nobel per la letteratura nel 1957, ci invita a non inventarci ostacoli fittizi laddove non ci sono e a non stancarci di agire, nonostante tutto.
♦️ Il filo rosso della rivista è un ampio dossier dedicato a un pensatore tra i più necessari oggi, Ivan Illich, in occasione della pubblicazione del primo volume delle sue Opere complete, con il titolo “Celebrare la consapevolezza” a cura di Fabio Milana, presso l’editore Neri Pozza, e della nuova edizione integrale delle conversazioni raccolte da David Cayley, “Una fiamma nel buio”, Elèuthera editrice. Di questa pubblichiamo la prefazione del curatore, Giacomo Borella, che ci ricorda alcuni degli strumenti di analisi, oggi necessari, elaborati da #IvanIllich, come “nemesi” e “controproduttività”, ma anche il suo consapevole umorismo, e una conversazione di Illich con David Cayley del 1988 sulla differenza tra “bisogni” e “fabbisogni”. Dal volume di Neri Pozza abbiamo tratto tre testi di Illich, scritti tra il 1966 e il 1970, che documentano la varietà dei suoi interessi intellettuali e che appaiono attualissimi: una critica radicale dell’istituzione scolastica, un’invettiva contro gli interventi di aiuto allo sviluppo in America Latina da parte di studenti volontari statunitensi, una riflessione sul “regno” predicato da Gesù, sulla fede, l’esperienza mistica e la predicazione del vangelo ai poveri. Chiude il dossier una recensione a Celebrare la consapevolezza, scritta da Giancarlo Gaeta, che punta l’attenzione sulla formazione di Illich come prete e come “uomo d’azione”, e sulla tensione alla trascendenza che attraversa il suo pensiero e il suo agire.
Vincenzo Comito fa il punto sullo stato dell’economia globale, europea e italiana e sulla crisi causata dalla pandemia; Maurizio Braucci ha scritto un ritratto ironico e desolato di Vincenzo De Luca, vincitore delle elezioni regionali di settembre in Campania, mentre Iacopo Scaramuzzi ha incontrato Konrad Krajewski, elemosiniere del papa. Goffredo Fofi ci ricorda causticamente che, dietro l’illusoria presa di parola di massa consentita da Internet, vi è spesso l’incapacità di capire il presente.
Continuiamo con un reportage di Anna Clementi sulle condizioni dei migranti che l’Europa blocca negli hotspot sulle isole greche, mentre Giuliano Battiston ci informa sul conflitto tra Armenia e Azerbaigian nel Caucaso; Emanuele Murgolo, in vista delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, ragiona sull’impossibilità che il cambiamento in quel Paese arrivi dall’alto, quale che sia l’esito del voto.
Lasciamo spazio a un commosso e vivo ricordo di Grazia Honegger Fresco, scritto per tutti noi Asini da Luigi Montii Seguono gli interventi di Gianluca D’Errico, che racconta sconsolato queste prime settimane di scuola nel Sud in piena pandemia, invitando alla lotta contro lo sfascio e le disuguaglianze della scuola statale, di Emiliano Schember, che accusa gli educatori e la loro missione di controllo sociale degli adolescenti, e di Maurizio Mei, che partendo da un recente studio racconta politiche, interessi, incoerenze e impreparazione del digitale a scuola; infine Emma Ferulano ci informa sull’assurda vicenda giudiziaria che mette a repentaglio il Gridas, il centro sociale che da quarant’anni anima lotte, cultura e vita sociale nel quartiere di Scampia e a cui dobbiamo solidarietà in questa vicenda di incompetenze politiche e ottusità burocratiche.
Raccogliamo le poesie di Luigi Bartolini, presentate da Goffredo Fofi, e un testo di Ilide Carmignani su Roberto Bolaño e la poetessa uruguaiana Alcira Soust Scaffo. Livio Marchese ci invita a guardare Assandira, l’ultimo film di Salvatore Mereu, che mette amaramente e acutamente sullo schermo la mercificazione della cultura popolare sarda. Infine, Liliana Cupido presenta le illustrazioni di questo numero, di Martina Sarritzu.