LE CITTA’ CONTRO CHI LE ABITA

Le città sono governate contro chi le abita.
Da molto tempo le città, grandi e piccole, amministrate dalla destra o dalla sinistra, sono il luogo della sperimentazione nella vita quotidiana delle politiche neoliberiste. Gli spazi pubblici vengono privatizzati, sempre più spesso gli attori principali della loro “valorizzazione” sono soggetti finanziari internazionali. Il turismo di massa funziona come meccanismo di “estrazione di valore” e crea un’economia locale poco produttiva, basata sul lavoro nero e precario, malpagato, che arricchisce pochi e lascia impoverite e degradate le città nel loro complesso, i cui centri storici sono spogliati di funzioni sociali e ridotti a grande parco tematico, strumento di marketing territoriale. Ne fa pesantemente le spese anche il patrimonio abitativo, eroso dagli affitti brevi monopolizzati dalle piattaforme internazionali. Trovare casa in affitto nelle città turistiche è un’impresa, il prezzo è diventato insostenibile. Nelle città universitarie le conseguenze si abbattono anche sugli studenti fuori sede, per i quali l’offerta di studentati pubblici è da sempre strutturalmente inadeguata, mentre cresce a ritmi sostenuti il business degli studentati privati finanziati generosamente con fondi pubblici, che applicano tariffe elevatissime. L’edilizia popolare è al palo, sostituita dall’ambigua “edilizia sociale”. Chi non può permettersi gli affitti di mercato è esposto ad una aggressiva politica di sfratti, verso i quali i poteri pubblici mostrano totale indifferenza.
La pianificazione urbanistica è fuori moda, sostituita da contrattazioni tra gli enti pubblici e i soggetti privati nelle quali i secondi sono in grado di dettare le regole e massimizzare i profitti, mentre i Comuni si dedicano ad allestire percorsi di partecipazione popolare addomesticati e sterili, finalizzati a generare consenso alterando la percezione di quanto sta accadendo.
Di tutto questo ci occupiamo in questa sezione, ma il tema è cruciale e ci torneremo spesso.