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La farfalla e altre poesie

Palermo, 1980. Quartiere della Cala. La bambina con il pallone Letizia Battaglia
19 Giugno 2020
Awlad Ahmad

traduzione di Patrizia Zanelli a cura di Costanza Ferrini

Mohammed Sgaier Awlad Ahmad, nato nel 1955, poeta, prosatore, fondatore e animatore de la Maison de la Poésie. È considerato il poeta della rivoluzione tunisina, ha composto un’elegia per Mohammed Bouazizi, il giovane che si è dato alle fiamme e che è stato con il suo corpo la scintilla della rivolta della dignità.

Fra le sue raccolte: Nashīd-al Ayyām al-Sitta (Inno dei sei giorni), ed. Demeter, Tunis 1988, censurato dal regime bourghibista per aver anticipato la caduta del dittatore; Lakinnanī Ahmad (Ma io sono Ahmad) ed. Associations des Tunisiens en France, Paris 1989; Laysat lī Mushkila (Non ho problemi) ed. Ceres, Tunis, 1989; Janūb al-mā’a (Il Sud dell’acqua), ed. Ceres, Tunis 1991; Tafāsīl (Dettagli), prosa ed. Bayram, 1989; Al Wasiyya (Testamento) ed. Manshurat Awlad Ahmad, Tunis 2002; Diario della rivoluzione, Lushir, Lucera (Fg) 2011 (da cui queste poesie sono tratte).

Tunisia: ora e qui

1

Assediamo chi confina la rabbia

Tra poco finirà lo sceneggiato

[delle menzogne

2

È possibile che i cecchini uccidano pensieri

[e fogli

E che moriamo prima della nostra aurora

Ascoltate: ne sento il rintocco

3

Come sei coraggioso!

Hai ucciso a tuo piacimento

Ci hai strangolati, imprigionati

Come fossimo tuoi schiavi impotenti,

[o sovrano

4

Davanti a noi i giorni più facili

Mentre siamo quel che vogliamo

Vivano nei covi, nei mari e nei cieli.

La poesia della farfalla

(Martedì, 28 dicembre 2011, Centro di Traumatologia e Grandi Ustioni di Ben Arous. Il Presidente della Repubblica rende visita al giovane Mohamed Buazìzi che si è dato fuoco nella città di Sidi Bouzid, in segno di protesta contro la disoccupazione. Questa poesia riguarda l’incontro tra i due uomini. È un monologo immaginario di Buazìzi)

Guardando nelle ceneri hai visto me

Nera come le tue scarpe lucidate

Non ho la forza di guardarti

Io, amico mio, son la Tunisia

Bruciata

Senza più capelli

Senza più occhi

Senza più orecchie

Senza più bocca

E, come vedi, potrei perdere la vita

[o potrei riprenderla

Chiara come il canto d’un gallo

Non darmi una penna, le mie dita

[col fuoco atroce son volate in cielo

Senti l’odore di carne arrostita?

Che dirai ai tuoi due compagni?

E chi sono?

Non han capito che l’autunno è preludio

[d’inverno?

Sono la Tunisia centrale

Vivo di frugalità e di pioggia

Sono la grande Tunisia

Fatalità

Sono l’altra Tunisia:

Ceneri creative

2 La farfalla/seconda sezione

(Martedì, 4 gennaio 2011, è morto il giovane Mohammed Buazìzi)

Il giorno della tua morte

Mi accontento della mia poesia

[ e delle sigarette

Mi faccio crescere i capelli, non li taglierò

E così le unghie.

Piango e con le lacrime metto i punti

[sulle lettere della mia poesia

Che forse si scioglierà in pianto insieme a me

Addolorata, carbonizzata.

(Venerdì, quattordicesimo giorno della rivoluzione di gennaio, all’inizio dell’avenue Bourguiba, davanti alla sede del ministero della repressione nazionale (gli Interni), il dittatore si prepara a fuggire)

In ogni stagione la libertà rossa germoglia

Non perderò nulla, tranne questo regime

[e i suoi amici

Se non fossi vivo darei fuoco

[al Ministero stesso

Per illuminare la vostra rivoluzione…

Oscurità in Arabia Saudita.

Il suonatore di liuto

A Naseer Shamma

(Naṣīr Šammā, iracheno

nato ad al-Kūt, nel 1963)

Le mie lettere sono trenta… almeno

le sue corde sono sei… e più

le sue dita sono… dieci

e la voce della mia lingua… è una

Non è giusto…

salutare un ragazzo come lui

[con una stretta di mano

Le nostre dita…

potrebbero consumare le sue!

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