ERNESTO
![](https://gliasinirivista.org/wp-content/uploads/Super-pecora-1024x990.jpg)
Le illustrazioni che ospitiamo in questo ottavo a colori sono tratte da Ernesto, lavoro di tesi a firma di Simona Abruzzo per il corso di Fumetto e illustrazione dell’Accademia di Belle Arti di Bologna. L’Ernesto del titolo è Ernesto De Martino e ci piace averlo qui, in un numero che avvia una riflessione sulla cultura popolare, sulla sua possibile esistenza e sulle forme che può avere oggi. Il lavoro di Abruzzo è un libro illustrato di cui è autrice completa e che racconta una trasferta, immaginaria ma basata su una solida documentazione, dell’antropologo e del suo gruppo di ricerca ad Albano, in Lucania.
La cultura, materiale e immaginifica, che incontra si mostra lontana nella sua povertà e ancestralità magica e si offre in tutta la sua distanza, quasi come se fosse un pianeta alieno (non è un caso se Abruzzo è anche appassionata di fantascienza). L’opera si compone di testi narrativi brevi, a volte brevissimi, dalla natura fortemente ellittica e pervasi da una vena lirica e impressionistica. Ma non bisogna pensare a un tono dolce e in qualche modo consolatorio, piuttosto a uno sguardo straniato e deformato, in cui la concatenazione di impressioni e visioni disegnano un mosaico distorto, violento, e nello stesso tempo magnetico.
Le immagini non si allontanano da questo approccio e si mostrano altrettanto disturbanti per i colori accesi e innaturali, che possono ricordare a volte la pittura di Franz Marc ma immersa in una sostanza più fisica e psichedelica allo stesso tempo, altre volte certi ritratti o paesaggi a colori di José Muñoz, dal forte impatto espressionistico. Neppure gli animali, che sono coprotagonisti di questo mondo contadino, riescono ad avere un effetto pacificante, si muovono indifferenti in un’aria che pare sempre rovente ed escono dalla pagina come per respirare un poco. Tagli ancora più violenti nell’inquadratura sono destinati alle figure umane, che vediamo spesso oblique e ravvicinate, o letteralmente tagliate dalla pagina, e si mostrano in una torsione grottesca di volti e di corpi, che li rende a volte mostruosi eppure a loro modo sacrali, inguaribilmente posseduti.
![](https://gliasinirivista.org/wp-content/uploads/2.-Abruzzo-726x1024.jpg)
![](https://gliasinirivista.org/wp-content/uploads/3.-Abruzzo-721x1024.jpg)
![](https://gliasinirivista.org/wp-content/uploads/4-5-Abruzzo-1024x723.jpg)
![](https://gliasinirivista.org/wp-content/uploads/6-7-Abruzzo-1024x723.jpg)
![](https://gliasinirivista.org/wp-content/uploads/tesi-simona_pagine-affiancate-22-721x1024.jpg)
![](https://gliasinirivista.org/wp-content/uploads/tesi-simona_pagine-affiancate-42-1024x723.jpg)
![](https://gliasinirivista.org/wp-content/uploads/tesi-simona_pagine-affiancate-57-1024x723.jpg)
![](https://gliasinirivista.org/wp-content/uploads/IMG_2242-984x1024.jpg)