da Lettera per il Nuovo Anno (1940)

traduzione di Carlo Izzo
…Il Nuovo Anno porta una terra sgomenta,
la democrazia un confezionato e chiassoso
slogan di pubblicità, e
i poveri traditi alla mercè
di adulatori ambiziosi, e la verità
sferzata dai vecchi fuori della giovinezza,
i pacifici che svengono sui loro sentieri
con le tombe dei martiri alle spalle,
e la cultura a carponi per salutare
un’élite macellaia e criminale,
mentre nella valle delle stupide pecore
vecchi patrizi reumatici piangono.
Le nostre notizie sono raramente buone: il cuore,
come disse Zola, deve sempre iniziare
il giorno inghiottendo il suo rospo
di fallimento e disgusto. La nostra via
peggiora e noi sembriamo interamente
perduti mentre le nostre teorie, come il tempo,
mutano completamente rotta ogni giorno,
e tutto ciò che possiamo sempre dire
è: la vera democrazia comincia
con una franca confessione dei nostri peccati.