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Gli asini 96 | Febbraio 2022

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Descrizione

Ogni spettatore è un vigliacco o un traditore
Di fronte alle tante ed enormi ingiustizie nel nostro mondo, non si può restare a guardare. Limitarsi a osservare, e magari scrivere, non è solo inutile, è indice di vigliaccheria o segno di tradimento, come scriveva Frantz Fanon.
Apriamo questo numero con una lettera dolente e rabbiosa di VELANIA A. MESAY da Lesbo, a cui sono dedicate anche le fotografie di apertura e chiusura, di GIULIO PISCITELLI dell’agenzia Contrasto, che ringraziamo. Qui, nel campo di Moria e poi in quello di Mavrovouni, da anni migliaia di migranti sono bloccati, in condizioni inaccettabili, con la speranza di raggiungere l’Europa. Tutti e tutte noi siamo responsabili di questo dramma: ce lo ricorda, alla luce di anni di battaglie legali, ALESSANDRA BALLERINI, intervistata da GIACOMO D’ALESSANDRO; è la mancanza di canali di ingresso legale in Europa che rende pericolosi e spesso mortali i viaggi di centinaia di migliaia di persone. E di storie di migrazione parla UBAH CRISTINA ALI FARAH, autrice italo-somala, che ripercorre per noi trent’anni e tre generazioni di scrittrici e scrittori post-colonali in Italia.
Proponiamo poi due interviste: EMANUELE LEONARDI e MIMMO PERROTTA hanno incontrato DARIO SALVETTI, rappresentante sindacale della Gkn di Firenze, fabbrica occupata dal luglio 2021, per discutere, a partire da quell’esperienza esemplare, della necessaria convergenza tra lotte operaie e movimenti per la giustizia climatica, mentre MICHELE CONTI, GLEB PAPOU e NICOLA VILLA sono andati a conoscere LE STUDENTESSE E GLI STUDENTI DEL LICEO ARTISTICO ENZO ROSSI di Roma, durante l’occupazione dell’istituto.
Il 26 dicembre 2021 è scomparso Desmond Tutu, arcivescovo anglicano di Cape Town, Premio Nobel per la pace nel 1984 e protagonista della lotta contro l’apartheid in Sudafrica. Lo ricordiamo con un ritratto di SANDRO TRIULZI, una poesia di INGRID DE KOK, tradotta da PAOLA SPLENDORE, e un appello al popolo di Israele, per la liberazione della Palestina, scritto dallo stesso DESMOND TUTU nel 2014, tradotto e presentato da AURORA CAREDDA. La lettera di Tutu è tuttora attualissima e ci introduce a due contributi che ci informano su altre due terre martoriate del Medio Oriente: GIULIANO BATTISTON è tornato a Jalalabad per documentare quanto sta avvenendo dopo il ritorno al potere dei Talebani, mentre HEVAL X ci ha inviato un partecipe dispaccio sulla fragile pace e sulla rivoluzione in corso nel Nord Est Siriano.
A due anni dall’inizio della crisi sanitaria da Covid19, dedichiamo un dossier alla necessaria azione collettiva per il rilancio e il rinnovamento del sistema sanitario nazionale pubblico, che si nutra del coinvolgimento e della partecipazione delle comunità: un impegno tanto più importante nel momento in cui la crisi sanitaria è affrontata dal governo solo attraverso strumenti di controllo digitale e retoriche paternaliste e colpevolizzanti, mentre le risorse per la sanità pubblica diminuiscono. ALICE CICOGNANI e MARTINA CONSOLONI ci informano in merito al “Libro Azzurro”, che è al contempo un percorso collettivo e partecipato di analisi dei limiti e dei problemi delle cure primarie e dell’assistenza socio-sanitaria territoriale e una campagna per una proposta di riforma; LUCA NEGROGNO riporta i risultati del convegno “Come si esce dalla sindemia”, tenutosi a Bologna a novembre 2021, e riflette sulla necessità di pratiche di mutualismo e attivismo dal basso, ma anche di un nuovo modello di azione pubblica in sanità, che difenda tanto i lavoratori e le lavoratrici dei servizi quanto le popolazioni più deboli e marginali; ALESSANDRO STOPPOLONI denuncia un attacco al modello sanitario triestino delle “microaree”, che andrebbe invece difeso e riproposto in altri luoghi.
Per “Poco di buono”, STEFANO GUERRERO ci ricorda l’importanza che Pinocchio e Cuore hanno per la storia italiana e legge per noi romanzi, racconti e saggi recenti – da Yeoshua ad Agamben – su questi due classici; ALESSIO FORGIONE racconta Napoli, attraverso una lettura critica della nuova edizione de La fontana rotta, dell’antropologo statunitense Thomas Belmonte; ANDREA VISCUSI ripercorre la vicenda di un classico della fantascienza, Dune di Frank Herbert. Infine, SOFIA PAGLIARULO prova a capire cosa ci dice il programma tv The Ferragnez sulla cultura e la società italiana di oggi.
La copertina e i disegni di questo numero sono di SIMONE MASSI.

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